@ - Arriva l'ok dalla Regione sulla compatibilità ambientale della discarica di Magliano Romano, cittadini sul piede di guerra si rivolgono all'UE per aprire una procedura di infrazione nei confronti dell'ente.
Con il parere positivo della direzione Ambiente della Regione Lazio sulla discarica di Magliano Romano, firmato dal direttore Vito Consoli, l'apertura della discarica è ad un passo per ospitare non solo rifiuti inerti, ma anche quelli speciali non pericolosi derivanti dal trattamento degli urbani, compresi quelli della Capitale. La novità è emersa nel corso di una seduta della commissione regionale Trasparenza da dove è emerso che nell'invaso andranno tantissime tipologie di rifiuti: dai fanghi, ai rifiuti di calcinazione, ai rifiuti da fibre tessili, ai bitumi, rifiuti prodotti da trattamenti chimici, fino alla frazione organica stabilizzata e gli scarti generati dal trattamento dei rifiuti urbani. L'ok alla valutazione di impatto ambientale, però, non costituisce di per sé il via libera alla nuova discarica perché sono necessarie alcune prescrizioni, compresa l'autorizzazione integrata ambientale (Aia), atto che configurerebbe il definitivo via libera.
«Da parte nostra ci sarà una battaglia - commentano i cittadini di Magliano Romano - chiederemo alla commissione Ambiente dell'Ue di aprire una procedura di infrazione nei confronti della Regione Lazio, ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica configurando il reato di un abuso di potere e ci riserviamo di adire la Corte dei Conti per danno erariale». Una mossa della Regione che ha generato un vero e proprio scontro anche con il Comune di Magliano. «Decisione illogica, incoerente e strumentale - commenta il sindaco di Magliano Romano, Francesco Mancini - che non sorprende, considerati gli illustri precedenti di atti illegittimi prodotti dalla Regione nei confronti della società proprietaria, puntualmente annullati dal Tar del Lazio. Indignano però contenuti e modalità utilizzate per rilasciare la compatibilità ambientale senza considerare minimamente i pareri resi dagli altri Enti».
Sulla questione è intervenuto anche Daniele Giannini, consigliere regionale della Lega, che aveva richiesto la commissione trasparenza, convocata ieri, che avrebbe dovuto chiarire le anomalie del procedimento aperto nel lontano 2014: «Procederemo a sostenere l'amministrazione comunale e chiunque voglia opporsi politicamente attraverso la via giudiziaria per fare giustizia». Intanto, nella Capitale, monta la polemica sulla realizzazione dei due biodigestori che andrebbero uno a Casal Salce e l'altro a Cesano Osteria nuova. Diversi consiglieri di maggioranza, come Antonio Stampete (Pd) e Fernando Bonessio (Ev), hanno espresso perplessità rispetto alla loro localizzazione all'interno del XIII e XV municipio. In risposta, il sindaco Gualtieri ha replicato ricordando che «rientrano in una delle parti più chiare del programma elettorale» affermando, inoltre, che per Roma è un'esigenza prioritaria e che il piano non si esaurirà con gli impianti di biodigestione.
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