Tre curiosità:
a) Il nome:
il nome, diminutivo del latino Augustus, originariamente per i romani
significava “consacrato agli auguri”, ed era poi diventato titolo per
l’imperatore e quindi indicava una persona degna di venerazione; perciò
Agostino significa qualcosa come “Piccolo venerabile”.
b) Emblema:
il bastone pastorale
c) Il giorno
del culto: Sono due i giorni dedicati al culto del Santo: il 26 Maggio per
gli Anglicani e il 27 Maggio per i Cattolici.
Questo monaco
benedettino, nato a Roma il 13 Novembre 534 e morto a Canterbury il 26 Maggio
604, è stato definito, per la sua opera, l’Apostolo d’Inghilterra ed è venerato
come santo sia dai cattolici sia dagli anglicani.
Agostino, in
grandi linee coetaneo di papa Gregorio I, era un uomo di carattere mite e
riservato, e tuttavia era diventato il priore del convento di s. Andrea sul
Celio, fondato dal papa. Nonostante il suo carattere, fu lui che il papa scelse
per attuare un importante progetto di evangelizzazione: attento al problema
della cristianizzazione dei pagani, ed in particolare alla cristianizzazione
della Britannia, Gregorio volle affidare ad Agostino questa delicata missione.
Così Agostino fu inviato presso il re Etelberto del Kent nel 597,
accompagnato da altri 39 monaci, benedettini come lui, fra i quali c’erano
Lorenzo (il futuro s. Lorenzo di Canterbury), Mellito e Giusto. La situazione
dell’Inghilterra in quegli anni era favorevole alla religione cristiana (v. Cristianizzazione
dell’Inghilterra): in altre regioni dell’Inghilterra, infatti, monaci di origine celtica
(irlandesi) stavano creando nuove comunità; ma il re Etelberto del Kent preferì
il contatto con Roma. Questo sovrano, anche se pagano, aveva sposato Berta,
figlia di Cariberto, re merovingio (e quindi cattolico) di Parigi, la quale
suscitò nel marito un grande interesse nei confronti della religione cristiana.
È significativo che Etelberto, interessato al nuovo culto, forse sulla scia dei
rapporti con i re merovingi, abbia cercato aperture verso il Sud, e quindi con
Roma.
La missione di Agostino, all’inizio, rischiò il fallimento, perché il mite
monaco, raggiunta la Provenza, fu spaventato dai
racconti che descrivevano i Sassoni come un popolo crudele e intollerante, tornando
perciò a Roma e rinunciando all'incarico. Il pontefice riuscì però a
rincuorarlo, anche insignendolo di nuova autorità, che avrebbe favorito la sua
azione. Alla
fine Agostino riprese il viaggio e raggiunse l’isola di Thanet, dove fu accolto
dal re in persona, che lo accompagnò a Canterbury. Qui il monaco avviò
l’organizzazione di una comunità, della quale assunse la guida. In breve tempo,
lo stesso sovrano e migliaia di sudditi (secondo la tradizione, circa 10.000)
chiesero il battesimo; Agostino moltiplicò la sua attività avviando la
struttura articolata della chiesa d’Inghilterra. Egli non era solo in
quest’opera perché poteva giovarsi dell’aiuto dei suoi collaboratori e del
consiglio del papa, con il quale riusciva a restare in contatto, mantenendo una
corrispondenza nella quale elencava i successi conseguiti e chiedeva suggerimenti.
I suoi collaboratori Lorenzo, Mellito e Giusto si recarono a varie riprese a
Roma, da dove il papa, insieme con un gruppo di nuovi collaboratori,
inviò ad Agostino il pallium e la
nomina ad arcivescovo primate d'Inghilterra. Sulla base delle indicazioni del
papa, Agostino creò altre due sedi vescovili, quella di Londra e quella di
Rochester, consacrando vescovi Mellito e Giusto.
Il santo missionario, che cercò invano di riunire alla chiesa d’Inghilterra le
comunità evangelizzate dai monaci irlandesi, morì il 26 maggio del 604 e
fu sepolto a Canterbury nella chiesa dedicata ai santi Pietro e Paolo e che oggi
porta il suo nome. La sua attività di evangelizzazione fu essenziale e fortunata, perché costituì
la base della chiesa d’Inghilterra della Gran Bretagna.
Ad Agostino successero nella carica di arcivescovo primate
d’Inghilterra i suoi compagni s. Lorenzo di Canterbury (morto nel 619), s.
Mellito di Canterbury (morto nel 624) e s. Giusto di Canterbury (morto nel
627).
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