@ - Arroccato e silente. E' così che, inaspettatamente, il presidente russo Vladimir Putin chiuderà il 2022. Nelle prossime settimane, dunque, non taceranno le armi in Ucraina ("Nessuna tregua per le Feste", ha affermato il portavoce russo Dmitry Peskov), tacerà, invece, chi quelle armi le fa risuonare da dieci mesi, 295 giorni per l'esattezza.
Dal Cremlino, infatti, si rende noto che, nell'ordine, lo "zar" della Federazione, su cui sono puntati gli occhi e protese le orecchie del mondo, cancella il discorso sullo stato della nazione, che tiene ogni anno davanti al parlamento e che era in programma il 27 dicembre; la tradizionale conferenza stampa di fine d'anno e il ricevimento di Capodanno. Ma non solo. E allora ci si interroga, e qualcuno maligna, sulle ragioni di tali - storiche - rinunce. Putin non ha nulla da dire alla Russia (e al resto del pianeta) o la sua annunciata assenza dalla scena pubblica nel periodo delle festività è legata a motivi di sicurezza o di salute?
Ucraina, Putin scompare dalla scena pubblica:
annullati tutti i tradizionali eventi di fine anno | E' mistero© Afp
Putin annulla tutti i tradizionali eventi pubblici di fine anno: perché? - Niente discorso sulla stato della nazione al parlamento ("E' possibile che si tenga nel 2023", si è limitato a commentare il portavoce del Cremlino Peskov), niente tradizionale conferenza stampa di fine d'anno né ricevimento di Capodanno. E non solo: il presidente russo Vladimir Putin non ha neanche intenzione di partecipare alla tradizionale partita di hockey su ghiaccio sulla Piazza Rossa nelle festività natalizie. Anche per quanto riguarda questo appuntamento Peskov ha comunicato, sempre rimanendo sul vago: "No, quest'anno non è previsto".
E poi l'invito di Peskov ai giornalisti: "Smettetela di cercare di indovinare scrutando i fondi del caffè". Ma è quantomeno impossibile non interrogarsi sul perché di questo ritiro di Putin dalle scene, in un anno, questo, in cui il leader del Cremlino se le è prepotentemente prese, queste scene.
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Ed è così che si torna a parlare delle sue condizioni di salute o si prova a giustificare tali decisioni, che sono di portata storica non solo per la Russia, come semplicemente legate a motivi di sicurezza. O, banalmente, come sostiene qualcuno, in un momento in cui il campo ucraino si sta trasformando in un pantano per i russi che si preparerebbero all'attacco finale solo in primavera, limitandosi a svernare nei prossimi mesi, Putin sull'argomento non voglia metterci la faccia.
In agenda restano, comunque, per il Cremlino programmati e confermati entro la fine dell'anno l'incontro di Putin (che nei giorni scorsi ha fatto sapere di essersi vaccinato contro l'influenza) con il leader cinese Xi e il meeting con i capi delle regioni ucraine dichiarate annesse a fine settembre nella Federazione russa.
E proprio riguardo alla guerra in Ucraina, resta un'altra certezza: Putin non ha intenzione di firmare un nuovo decreto per porre fine alla mobilitazione. "Questo lo abbiamo già spiegato, quindi non abbiamo nulla di nuovo da dire al riguardo", ha dichiarato Peskov nel suo briefing quotidiano, affermando che è meglio ignorare le notizie su un possibile secondo round di mobilitazione, che ha descritto come una "provocazione".
Eppure i toni non cambiano - E se Putin pensa di eclissarsi per le Feste, continua a farsi sentire ai suoi: nella riunione del Consiglio per lo sviluppo strategico e i progetti nazionali, dove assicura i fedelissimi. "Dall'Occidente guerra economica contro la Russia, - afferma. - Continueremo il nostro sviluppo nonostante le sanzioni". Quasi a voler rassicurare che i toni non cambiano, in vista del grande Consiglio di Stato, in programma la prossima settimana, come ha annunciato il portavoce Peskov.
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