@ - Centinaia di appartenenti alla comunità dei masai hanno deciso di lasciare volontariamente il territorio dell’area di conservazione di Ngorongoro, sito patrimonio dell’umanità dell’Unesco nel nord della Tanzania, rispondendo così alla richiesta del governo di abbandonare la zona a fronte dell’aumento di residenti che ne minaccerebbe l’equilibrio.
Stando al quotidiano locale Daily Star, una lista di 453 persone di 86 famiglie pronte a trasferirsi è stata consegnata al commissario regionale di Arusha John Mongella, che l’ha a sua volta consegnata al primo ministro Kassim Majaliwa. Il gesto dei masai segue una riunione tra 350 leader anziani, detti laigwanans, con il premier e la presidente Samia Suluhu Hassan. Nel corso dell’incontro il capo dello Stato ha fatto presente la preoccupazione per le sorti del parco mentre Majaliwa ha detto che a preoccupare sono le conseguenze della crescita della presenza umana nell’area, passata da “8mila persone con 20 o 30 capi di bestiame a testa” fino a poco fa agli “attuali 110mila residenti entro i confini del parco attuali, che portano a 813mila la somma con gli animali da pascolo”. Sempre nel corso di questo incontro il premier ha annunciato la messa a disposizione di un territorio da circa “400 chilometri quadri nella regione di Tanga”, nel nord-est del Paese, per coloro che lasceranno Ngorongoro spontaneamente. L’area di conservazione, un cratere estinto, ospita numerose specie animali e si estende per circa 265 chilometri quadrati. Numerose organizzazioni accusano il governo di fare pressione sui masai per ampliare l’estensione della zona protetta solo nell’ottica di attirare il maggior numero possibile di turisti. Secondo il think tank ambientalista Oakland Institute, circa 80mila persone masai correrebbero il rischio di essere sfrattate dal governo. (Bri/ Dire) 19:38 11-03-22
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