@ - Secondo i dati solo il 35,5% delle persone partirà comunque, ma la maggior parte andrà a trascorrere le ferie presso familiari o amici.
Erano 35 milioni gli italiani che programmavano le prossime ferie solo un mese fa: 10 milioni in partenza per il "ponte" dell'Immacolata, 12 per Natale e 13 a Capodanno. Oggi, a quindici giorni dal primo evento e a circa 30 da Natale, di queste prenotazioni ne mancano ancora 11 milioni, mentre le disdette su prenotazioni già effettuate ammontano già a 2,5 milioni. Lo riporta un'indagine di Confturismo-Confcommercio in collaborazione con Swg.
Secondo la ricerca, la propensione degli italiani a viaggiare è stata "bloccata" dal cosiddetto effetto "freezer". Le notizie sull'aumento dei contagi Covid influiscono prevedibilmente su una stagione invernale che doveva archiviare definitivamente la crisi, e che invece si preannuncia ancora molto incerta.
I dati - Si aggiungono altri 8,5 milioni di casi in cui gli intervistati dichiarano di avere cambiato meta di vacanza, scegliendone una più vicina, o hanno ridotto i giorni di vacanza, che già erano in media ampiamente al di sotto del corrispondente dato 2019. Resiste uno "zoccolo duro" del 35,5% - più di 12 milioni - costituito da coloro che comunque non cambiano idea per nessuno dei periodi di vacanza programmati, e dichiarano che partiranno comunque. Si tratta però, nella metà dei casi, di vacanze presso familiari o amici, il cui impatto di spesa in servizi turistici veri e propri è comunque ridotto rispetto alla media.
Bisogno di norme - Il Presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè, dichiara: "Prevale l'incertezza, non la paura, e per questo servono indicazioni chiare e immediate delle autorità competenti sulle eventuali regole da adottare per affrontare in sicurezza le prossime festività; soprattutto per il popolo dei vaccinati, il più propenso e pronto a partire".
Nessun commento:
Posta un commento