@ - La Nadef approvata dal consiglio dei Ministri il 29 settembre proroga il Superbonus 110% fino al 2024, ma tace sul bonus facciate e la vita del contributo nel 2022 diventa a rischio. Il problema del Governo è reperire i fondi utili al rinnovo della misura, vediamo quindi ,stando alle ultime indiscrezioni, quali potrebbero essere le sorti del bonus facciate nel 2022.
Il 29 settembre 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato la Nadef, cioè la Nota al Documento di Economia e Finanza, 2021. Per il mondo delle ristrutturazioni edilizie questo documento contiene un'importante novità poiché si esprimono le intenzioni di estendere la durata del Superbonus 110% fino al 2024.
Ad ogni modo la Nadef lascia molti punti oscuri in merito alle altre agevolazioni ristrutturazione in scadenza quest’anno.
Non è chiaro ad esempio cosa il Governo Draghi intenda fare con il bonus facciate, la cui scadenza per altro è prevista per il prossimo 31 dicembre.
Probabilmente per conoscere le sorti del bonus facciate dovremo aspettare la Legge di Bilancio 2022, la cui bozza è attesa per il prossimo mese, mentre la sua approvazione avverrà a fine dicembre 2021.
In ogni caso, va detto che il bonus facciate è certo uno degli incentivi che l’esecutivo Draghi ha più a cuore rispetto ad altri, poiché coprendo il 90% dei costi degli interventi di recupero del patrimonio edilizio rappresenta un’agevolazione importante, oltre ad aver il merito di aver riattivato il settore edilizio in Italia.
Tuttavia è meno necessario del Superbonus 110%, perché quest'ultimo è di vitale importanza, come vedremo, per la realizzazione degli obiettivi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
In questo scenario, sono varie le ipotesi che vedono protagonista il bonus facciate nel 2022, vediamole tutte.
Bonus Facciate vs Superbonus 110%, chi ha la priorità?
Per capire la priorità che il Superbonus 110% ha rispetto alle altre agevolazioni, bonus facciate compreso, dobbiamo guardare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Questo documento ha la finalità di illustrare all’Unione Europea quali sono i piani a lungo termine dell'Italia e soprattutto come questa ha intenzione di spendere i soldi del Recovery Fund.
Ora, tra le varie riforme e obiettivi, spicca la promessa che il 50% degli edifici presenti sul territorio italiano entro il 2025 subirà un miglioramento dal punto di vista dell’efficienza energetica. Cioè sarà necessario ristrutturare e riqualificare energeticamente le strutture italiane private e pubbliche. Gli interventi edilizi per la riqualificazione energetica sono costosi, ma coperti nel totale dei costi dal Superbonus 110%, con cui praticamente si realizzano gratis.
In questo scenario il bonus facciate ha una rilevanza minore che non gli dà una vera priorità di sopravvivenza, qualora i fondi non fossero sufficienti per tutti gli incentivi.
Tuttavia, dopo il Superbonus 110% la scena è senza dubbio del bonus facciate, perché la brusca interruzione di questo incentivo rischia di far retrocedere il settore edilizio in ripresa proprio grazie a questi maxi incentivi, con cui i cittadini possono ristrutturare casa ad un prezzo minimo o addirittura gratis.
Se il bonus facciate scompare nel 2022 ci salva il bonus casa
Adesso dopo aver creato il contorno e descritto lo scenario, passiamo a vedere quali sono le situazioni che potrebbero verificarsi nel 2022 e che coinvolgono il bonus facciate.
Il primo scenario possibile è anche il peggiore, cioè il governo prosciugati i fondi deciderà di non rinnovare il bonus facciate dopo la sua scadenza di fine 2021.
Se questa possibilità dovesse concretizzarsi i lavori di ristrutturazione coperti dal bonus facciate potrebbero comunque continuare ad essere eseguiti attraverso un finanziamento statale, ma minore.
Poiché se il bonus facciate applica uno sconto che è pari al 90% dei costi dei lavori eseguiti sulle pareti esterne, qualora l’incentivo non fosse più a disposizione i contribuenti potrebbero comunque ricorrere al bonus casa per realizzare gli stessi interventi, ma con uno sconto minore.
Il bonus casa al momento offre uno sconto del 50% soltanto ed è ammesso un massimale di 98.000 euro, ma non ha particolari requisiti e include un finanziamento per tutti i tipi di ristrutturazione.
Eppure, anche questo bonus non ha avuto conferma dalla Nadef e potrebbe scadere il 31 dicembre 2021. A scadere sarebbe però la percentuale di sconto del 50%, perché il bonus casa continuerebbe comunque a sopravvivere nel 2022, ma la sua detrazione sarebbe riportata a quella originale del 36%, con un massimale di 48.000 euro.
Lunga vita al bonus facciate! Ma che fine fa lo sconto in fattura?
All’opposto lo scenario migliore sarebbe la sopravvivenza del bonus facciate, cioè che con la Legge di Bilancio 2022 la misura fosse prorogata in ogni suo aspetto.
Al momento il bonus facciate permette altre due opzioni di utilizzo insieme alla più classica detrazione Irpef in dieci anni, che sono lo sconto in fattura e la cessione del credito. Queste opzioni evitano al beneficiario del bonus facciate di anticipare il totale dei costi e poi chiedere un rimborso e permettono di pagare alla ditta solo il 10% degli importi.
Tuttavia, queste opzioni devo specificatamente essere rinnovate, altrimenti il bonus facciate potrebbe vedere il 2022, ma solo con la detrazione Irpef. Scelta che il governo potrebbe applicare al fine di ridurre i costi dell’agevolazione.
Ricordiamo comunque che una eventuale riduzione o cancellazione del bonus facciate per l’esecutivo non sarà una cosa facilissima da approvare, perché in molti in Parlamento chiedono che le scadenze dell’agevolazione siano adeguate a quelle del Superbonus 110%.
Lo spettro del bonus ristrutturazione 75% aleggia sul bonus facciate
Se a volere che il bonus facciate abbia lunga vita è principalmente il centrosinistra, il centrodestra invece vedrebbe di buon occhio una modifica strutturale di tutti i bonus legati all’edilizia, allo scopo di farli confluire in un unico incentivo con detrazione al 75%.
Spiegando più semplicemente, al momento le agevolazioni ristrutturazione sono molte e coprono interventi diversi con percentuali diverse di sconto. Forza Italia, attraverso Anna Maria Bernini, qualche mese fa in parlamento ha depositato un atto di Sindacato ispettivo per chiedere proprio questo, cioè la morte del bonus casa e del bonus facciate e la nascita del grande bonus ristrutturazione 75%.
Scenario in cui ci sarebbe un solo bonus a coprire tutti gli interventi ammessi finora dai vari incentivi, questo comporterebbe un aumento di importi per il bonus casa, con lo sconto che innalzato del 25%. Sarebbe però uno scenario del tutto negativo per il bonus facciate, che vedrebbe invece una riduzione di detrazione offerta del 15%.
Una manovra di questo tipo sarebbe strutturale ed è difficile che possa essere pronta per la Legge di Bilancio 2022, tanto più che non ci sono studi concreti a riguardo e poi il governo al momento ha già molti impegni tra Riforma Fiscale e delle pensioni, per dare priorità ai bonus ristrutturazione. Inoltre, per adesso il Superbonus 110% non potrebbe esservi annesso visto che la sua scadenza stabilità è già più lunga, per non parlare della prossima proroga che arriverà a fine anno.
Il bonus facciate ha tre scenari possibili per arrivare al 2022
Quanto detto fino adesso può sembrare un discorso un po’ confuso, cerchiamo quindi di riassumere e fissare bene i punti.
Stando allo scenario descritto ci sono tre possibilità per il bonus facciate nel 2022:
l’agevolazione sopravvive in tutti i suoi aspetti, dallo sconto al 90% a sconto in fattura e cessione del credito;
l’agevolazione viene ridimensionata o riducendo la percentuale di sconto offerta oppure permettendo la fruizione solo con una detrazione Irpef in dieci anni;
l’agevolazione viene cancellata e nel 2022 i lavori prima coperti da essa saranno inclusi con lo sconto del bonus casa, al 50% o al 36%. In ogni caso, non dovremo attendere molto per sapere quale di queste eventualità si realizzerà perché la decisione ultima sarà presa con la Legge di Bilancio, la cui bozza potrebbe già circolare nelle prossime settimane e potrebbe portare novità importanti per il bonus facciate.
Tutti i segreti del bonus facciate 2021 con sconto al 90%
Ebbene, se fino adesso ci siamo occupati delle sorti future del bonus facciate, si deve tenere in considerazione che a prescindere da quello che deciderà l’esecutivo governativo l’agevolazione resta attiva e fruibile fino a fine anno, cerchiamo perciò di capire come funziona per non farcela scappare.
Il bonus facciate offre il 90% di sconto ai proprietari immobiliari che eseguono ristrutturazioni che coinvolgono le pareti esterne degli edifici, compresi quelli su balconi, fregi e grondaie. Mentre la sostituzione degli infissi non fa parte delle spese ammissibili.
Il punto di forza del bonus facciate è la possibilità di usare gli importi con sconto in fattura, cioè facendo sì che il proprietario paghi all’impresa solo la parte non coperta dal contributo, ovvero il 10% dei costi totali. All’impresa il compito di riavere indietro la somma in due modi, aspettando lo Stato e il rimborso con credito d’imposta o cedendo lo stesso ad un istituto finanziario, che gli verserà la liquidità spettante. In questo modo avviene la famosa cessione del credito.
In ultimo si può usare il bonus facciate anche pagando i lavori di tasca propria, ma in questo caso sarà il proprietario a farsi rimborsare dalla Stato.
Il rimborso avviene attraverso detrazione Irpef in dieci anni, cioè non con un contributo in denaro versato al beneficiario che compensa i costi, ma non uno sconto sulle tasse. Questo sconto sarà diviso in dieci quote uguali da applicare annualmente per un decennio.
In ogni caso, si tratta di un contributo molto generoso soprattutto perché i costi di rifacimento delle pareti esterne di una struttura rappresentano in generale costi piuttosto ingenti.
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