@ - "Il modo migliore per onorare quelle vittime e mostrare rispetto per i loro famigliari è ricostruire, garantendo la sicurezza degli edifici e dei territori", ha detto il Commissario straordinario per la ricostruzione.
"La ricostruzione prosegue, i segnali sono positivi, ma rimane molto lavoro ancora da fare". Con queste parole il Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016 Giovanni Legnini ha illustrato oggi in conferenza stampa il Terzo rapporto sulla ricostruzione nel centro Italia. Ricostruire è l'unico modo per onorare le vittime "Domani saranno cinque anni dal primo terremoto che ha interessato il centro Italia nel periodo 2016-2017. Voglio rivolgere un pensiero ai famigliari delle vittime e a tutti coloro che hanno sofferto a causa del sisma. Il modo migliore per onorare quelle vittime e mostrare rispetto per i loro famigliari è ricostruire, garantendo la sicurezza degli edifici e dei territori". Lo ha detto il Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016 Giovanni Legnini nel corso della conferenza stampa di presentazione del Terzo rapporto sulla ricostruzione. Il Commissario ha anche ricordato le vittime del recente terremoto ad Haiti, dove il sisma ha provocato "morte, distruzione e sofferenza". Ricostruzione con qualità e sostenibilità "L'attenzione alla qualità, alla sicurezza, alla sostenibilità, continuerà a contraddistinguere questo lavoro di ricostruzione. Molte volte mi viene chiesto dai cittadini 'ma quanto tempo ancora ci vorrà per ricostruire'? Se manteniamo questo ritmo la ricostruzione sarà abbastanza rapida, vedremo i risultati nei prossimi anni. Se si dovesse rallentare ci vorrà più tempo ma non sarà colpa nostra. Faccio però un appello alle imprese: venite a lavorare per la ricostruzione, c'è la fiducia, la possibilità, le risorse per farlo", ha detto il commissario straordinario alla ricostruzione del sisma 2016, nel corso della conferenza stampa di presentazione a Rieti del terzo rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia dopo i terremoti del 2016-2017, aggiornato alla fine di giugno. "I centri storici verranno ricostruiti rispettando le caratteristiche dell'urbis e quelle del territorio ma saranno case moderne e sicure", spiega Legnini. "In alcune situazioni è probabile che non si potrà ricostruire: alcuni studi di microzonazione sono conclusi e Arquata e Pescara del Tronto vedranno delle ricostruzioni ma solo in parte per l'esistenza delle faglie- segnala il commissario - oltre che per questo, ci sono anche studi per il dissesto idrogeologico che ci diranno se aggiungere altre opere di mitigazione al fine della ricostruzione nei punti più a rischio". PNRR affiancherà sviluppo ricostruzione "Il PNRR è molto importante: per la prima volta ci si munisce di un programma finanziario e di un programma di sviluppo per affiancare una ricostruzione fisica. Non c'era mai stata una combinazione tra queste due condizioni", ha detto Giovanni Legnini, commissario straordinario alla ricostruzione del sisma 2016. "Sul tema abbiamo presentato alcuni report per le opere complementari alla ricostruzione, per rendere i territori più attrattivi. Le risorse del PNRR ammonteranno ad un miliardo di euro e la governance, tra cui la cabina di coordinamento, sarà integrata con i sindaci del territorio", spiega Legnini. "L'altro aspetto che potrà godere di queste risorse - annuncia il commissario- sarà la formazione utile per rendere funzionali e più intelligenti i territori, trasformandoli in smart land". Faremo di tutto contro rischio infiltrazioni criminali "Laddove ci sono risorse pubbliche il rischio di infiltrazioni criminali è sempre presente: le mafie seguono sempre il flusso dei soldi. Noi dobbiamo fare tutto il possibile affinché alle popolazioni del Centro Italia venga risparmiato questo", ha detto Legnini. "La struttura del ministero dell'Interno garantisce con la white list le imprese coinvolte nelle opere. Noi stiamo aggiungendo il controllo sui cantieri attraverso una norma rimasta inattuata faremo in modo che tutti coloro che frequentano i cantieri vengano registrati, sia per contrastare le infiltrazioni, ma anche il lavoro nero e la mancata contribuzione previdenziale. Abbiamo elaborato ed attivato una piattaforma digitale ad uso di queste attività di registrazione". Ad Amatrice 200 cantieri aperti "Ad Amatrice abbiamo 200 cantieri aperti con una risorsa attribuita ai privati di 226 milioni e sono state avviate opere pubbliche importanti: l'ospedale, l'istituto alberghiero, un tunnel dei sottoservizi molto innovativo". Cosi' il Commissario Giovanni Legnini durante la presentazione del Rapporto e di un Focus sullo stato della ricostruzione di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, i tre centri maggiormente colpiti dalla scossa del 24 agosto 2016. Nel cratere aperti 5-500 cantieri, 12mila unità abitative restituite "Il numero delle domande di ricostruzione è arrivato a 20.700 circa, con un incremento del 60% nell'ultimo anno: riguarda un terzo dei progetti attesi. Di questi 10.263 sono i decreti emanati, ovvero l'autorizzazione all'apertura dei cantieri e il finanziamento accordato: 2,7 miliardi di euro di impegno. Ad oggi abbiamo più di 5.500 cantieri aperti in tutto il cratere: 5mila gli interventi già conclusi con 12mila unità abitative restituite ai cittadini, 13mila in corso di ricostruzione e 52mila oggetto di quelle 20.700 domande a cui mi riferivo all'inizio. Per dare un'idea dell'accelerazione che si è prodotta: nei primi 6 mesi di quest'anno abbiamo decretato 3.300 cantieri, 550 al mese, che equivalgono a 25 al giorno. Un ritmo che finalmente da ritmo a questa ricostruzione". Lo ha detto il commissario straordinario per la ricostruzione dal sisma Giovanni Legnini, illustrando alla stampa il III rapporto. "Numerosi sono gli interventi pubblici già finanziati, 2.600 comprendendo pure le 900 chiese. Ricostruzione pubblica più lenta di quella privata "La ricostruzione pubblica procede più lentamente rispetto a quella privata. Sul fronte pubblico, le 25 ordinanze emanate in deroga nelle ultime settimane consentiranno però un'accelerazione. Queste norme permettono infatti ai comuni maggiormente colpiti dal terremoto di usufruire di procedure semplificate e più veloci e di ricevere supporto a livello tecnico e amministrativo, in modo da far decollare la ricostruzione dei centri storici distrutti", ha dichiarato in conferenza stampa il Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016 Giovanni Legnini. Impossibile ricostruire centri storici come erano "I centri storici saranno ricostruiti dove erano, ma non esattamente come erano. È necessario garantire ai cittadini edifici moderni e sicuri, anche in termini di sicurezza ed efficienza energetica. Ferma restando la necessità di rispettare l'ambiente, il paesaggio, nonché le caratteristiche storiche e architettoniche degli edifici", ha detto Legnini, commentando l'andamento della ricostruzione nei centri storici distrutti dal terremoto. "In alcune situazioni specifiche non si potrà costruire. Stiamo conducendo alcuni studi, coinvolgendo anche le università ed enti come Ispra, per analizzare il rischio frane e dissesto idrogeologico nei territori. Questi studi ci diranno se la ricostruzione è possibile e a quali condizioni", ha aggiunto il commissario.
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