30 lug 2021

Un gatto in tangenziale 2, parla Montino il sindaco di Coccia di Morto: «A Cortellesi e Albanese dico: facciamo qui l'anteprima del film»

@ - Coccia de morto state of mind, uno stato della mente più che un semplice tratto di spiaggia dall’etimo decisamente iettatorio. La riscossa del litorale romano - ma il parallelo con il Paese post pandemia non faccia sollevare i sopraccigli alle intellighenzie - passa da qui, dopo la consacrazione del sequel di “Come un gatto in tangenziale”, sottotitolato, appunto, “Ritorno a Coccia de morto”, nelle sale cinematografiche dal 26 agosto.

Nel film blockbuster è la spiaggia dei superburini romani contrapposta alle rene fighette di Capalbio. I due estremi del mondo - Monica (Paola Cortellesi) e Giovanni (Antonio Albanese) - che per un istante (la prospettiva di vita di un gatto in tangenziale) si incontrano.

E lì dove tutto ebbe inizio, lì si deve (imperativo) tornare.
«Cortellesi, Albanese, due straordinari attori, il regista Milani, li invito qui, per una anteprima del film (il 26 agosto nelle sale, ndr); il maxischermo lo mettiamo noi, sullo sfondo il mare, e il pubblico proprio qui, sulla spiaggia».

La proposta è di Esterino Montino sindaco di Fiumicino (Roma), comune litoraneo che comprende la spiaggia in questione.
Altro che red carpet, qui c’è davvero la stradina da percorrere (volendo) in zatteroni e bikini leopardato, così le auto parcheggiate alla bell’e meglio. Nel frattempo, però, Coccia di morto s’è rifatta il look: «Abbiamo bonificato l’area un paio di mesi fa, con l’aiuto degli Aeroporti di Roma. Sono stati demoliti alcuni fabbricati, due senzatetto sono stati ospitati e assistiti altrove» spiega Montino.

Effetto-film? «No, operazione prevista già compresa nel piano di appalti di pulizia delle spiagge libere del litorale» continua il Sindaco. Non c’è dubbio però che il successo cinematografico abbia trasformato questa località semisconosiuta in una meta di turismo, anche web, nazionale.

Con i piedi affondati nella sabbia il Sindaco descrive lo “state of mind”: Coccia de morto è “una pineta monumentale in una riserva naturale che arriva alla spiaggia - che per 600 metri è riservata ai nudisti - poi prosegue, sgombra, fino alle propaggini di Focene”.

Scordatevi Ibizia e segnatevi questi nomi, perché l’estate 2021 cool passa da qui, Fiumara (confine sud), Coccia, Focene, Passoscuro, su su (verso nord) fino a Fosso Cupino e San Nicola: 23 chilometri di spiagge. Fare di Albanese e Cortellesi cittadini onorari non è (ancora) il caso: «Sono però rimasto positivamente colpito la prima volta, quando ho visto il film. E sono contento anche se l’hanno descritta con i rifiuti, ma ci si può stare. Quelle citazioni hanno valorizzato il nostro territorio. È il potere del cinema, da Coccia de morto l’hanno trasformata in Coccia del mondo», parola di Sindaco.

E il nome, dopo il successo, non si tocca: «Risale al Settecento, ai tempi delle prime bonifiche dei Torlonia - spiega Montino - Scavando i canali si trovarono scheletri e molte teste, cocce come si diceva allora, di morti. Poveri annegati portati dal Tevere che le correnti marine avevano depositato qui, come adesso accade con i rifiuti». Mors tua, cinema nostrum.

Ventitré chilometri di spiagge, Da Fiumara Grande (confine sud con Ostia) a San Nicola di Ladispoli(confine nord). Sindaco Montino, non c’è solo Coccia di morto.
«Il cinquanta per cento di questi ventitré chilometri è fatto di spiagge libere. E c’èmolto altro, laghi, pinete, il porto di Traiano, le necropoli dell’Isola sacra, le tagliate etrusche con i camminamenti nel tufo, i castelli, le torri».

Ottantaduemila residenti
«Da otto anni cresciamo di mille residenti l’anno. Italiani e soprattutto romani. C’è il tema delle seconde case, naturalmente, utilizzate ormai come prima casa, infatti c’è stato un aumento di residenti, ma non un aumento delle cubature. Poi c’è la qualità della vita, l’attrazione del mare. Il mare dei romani».

Fregene
«Fatta la pista ciclabile, attivati i parcheggi, ma il lavoro non è finito. Abbiamo rilevato tre stabilimenti a sud, la cui concessione è stata revocata per ragioni di insolvenza, La Perla, Rivetta e Glauco. Abbiamo demolito quasi tutto, lasceremo solo un paio di corpi centrali e amplieremo la spiaggia a ingresso libero».

Le piste ciclabili
«Entro l’anno inizieranno i lavori per la ciclabile che passa nel bosco di Macchiagrande e che collegherà, arrivando su via della Veneziana a Fregene, Focene a Fiumara. C’è in programma l’unificazione della ciclabile al villaggio dei Pescatori, scavalcando l’Arrone, passando dietro Bau beach, per arrivare a riprendere la pista di Maccarese, 800 metri che sono fondamentali. Poi partiranno i lavori per il nuovo ponte su Passoscuro fino al Bambino Gesù. Al termine della consigliatura, nel 2023, avremo un collegamento ciclabile diretto su tutto sul lungomare in bicicletta. Ieri (28 luglio 2021, ndr)abbiamo aperto il cantiere per la ciclabile che dalla rotonda di Fregene arriverà alla stazione di Maccarese, per consentire lo di arrivare in bici da Roma in treno. Infine l’ultimo intervento, la pista che da Coccia de morto porta al Terminal 3 dell’aeroporto».

L’erosione
«A gennaio dovremmo iniziare i lavori per la soffolta (barriere antierosione sotto il livello dell’acqua, ndr) a sud di Fregene, davanti ai nove stabilimenti che vanno da la Perla a La Vela, i più colpiti. Così da ridurre l’impatto delle mareggiate. L’investimento è di 2 milioni e mezzo di euro».

Fiumicino
«Tra gennaio e febbraio prossimi inizieranno il lavori per la darsena pescherecci davanti a Bastianelli, 35 milioni di euro. Consentirà di spostare la flotta, tra le prime nel Lazio, circa 50 imbarcazioni, liberando il canale per l’attracco delle barche da diporto. I pescatori avranno anche una nuova sala aste e strutture per il ricovero delle reti».

Fiumicino aeroporto, un vicino importante e a volte ingombrante.
«Abbiamo detto no ad altre piste. A Fiumicino transitano 43 milioni di passeggeri, che arriveranno a 60 milioni con lo svuotamento di Ciampino. Sono più che sufficienti. L’aeroporto ha grandi benefici dal punto di vista occupazionale (40mila persone a pieno regime, ndr), ma non sono le piste a generare lavoro, piuttosto i servizi a terra. Il rapporto è di confronto, soprattutto sui temi di inquinamento, rumore, utilizzo del territorio, ma di scambio positivo. Coccia de morto l’abbiamo ripulita anche grazie ad Adr».

I collegamenti con Roma
«Un punto dolente, il beneficio dell’alta velocità svanisce nel cul de sac di Termini e ancora l’ottanta per cento dei lavoratori si sposta in auto. Servono infrastrutture per accedere all’aeroporto».

Depuratori
«Più che i depuratori, Maccarese/Torre di Primavera e Ostia, che servono il territorio, il problema è rappresentato dai collettori fognanti, spesso usati in maniera impropria per drenare l’acqua piovana. Certamente andranno rafforzate le reti».

Se l’Italia dovesse ripartire da Coccia de morto?
«Semplificazione delle procedure, contenimento dei tempi, infrastrutture che riconnettano Nord e Sud del Paese».

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