22 lug 2020

Parroco sposa due donne a Sant'Oreste, ma il vescovo lo richiama: "Gesto inopportuno"

@ - Don Emanuele Moscatelli, alla guida della chiesa di San Lorenzo Martire nel piccolo paese a nord della Capitale per l'occasione si era tolto i paramenti liturgici e aveva indossato la fascia tricolore per celebrare un rito civile. Ora sarebbe "in pausa di riflessione". Il Gay center: "Il parroco ha richiesto alla sindaca del paese di poter celebrare l'unione da libero cittadino. E' una libertà civile dello Stato, ci sono tanti preti che benedicono le fedi nuziali di coppie omosessuali, non capisco la differenza".


Un'unione civile tra due donne. Nulla di strano, ma quanto avvenuto a Sant'Oreste ha scosso la tranquilla vita del piccolo borgo di 3649 anime a nord di Roma. Come riporta l'Adnkronos, a celebrare il rito civile - svoltosi l'11 giugno al Municipio di Sant'Oreste - è stato infatti un parroco, don Emanuele Moscatelli, alla guida della chiesa di San Lorenzo Martire, che per l'occasione si è spogliato dei paramenti liturgici e ha indossato la fascia tricolore. Anzi, parroco "in uscita", perché ieri si è dimesso per "una pausa di riflessione".

"Abbiamo saputo dell'unione civile da una persona sul territorio - spiega Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center -. Lui, il prete, conosceva le due donne e ha richiesto alla sindaca del paese di poter celebrare l'unione da libero cittadino. Si tratta di una libertà civile dello Stato, che non dovrebbero influenzare l'attività legata alla Chiesa, di un parroco. Ci sono tanti parroci che benedicono le fedi nuziali di coppie omosessuali, non riesco a vederne la differenza". A conferma di questo Marrazzo sottolinea che "la cerimonia si è svolta nella massima riservatezza, non sono nemmeno state pubblicate foto". Sempre all'Adnkronos la sindaca del paese, Valentina Pini, ha spiegato: "Il parroco mi ha chiesto di potere avere la delega per sposare le due donne perché è prerogativa del sindaco concederla e, nella volontà di non ledere i diritti di nessuno, gliela ho data".

A parlare a nome del prete - che non è rintracciabile - il vescovo della diocesi di Civita Castellana, cui fa capo Sant'Oreste, monsignor Romano Rossi. "Confermo quanto avvenuto - spiega il vescovo - successivamente alla cerimonia l'ho chiamato, abbiamo ragionato insieme e ha compreso l'inopportunità del gesto". Monsignor Rossi ci tiene a sottolineare che il problema non è legato al "tipo" di matrimonio. "Un prete non può svolgere il ruolo da ufficiale di stato civile - continua - si tratta di un canone del diritto canonico".

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