16 mag 2018

Roma, pecore per tosare l’erba dei parchi: l’ultima idea della giunta Raggi - Corriere.it

Roma, pecore per tosare l’erba dei parchi: l’ultima idea della giunta Raggi - Corriere.it: "Capre e pecore come tosaerba per tenere sotto controllo il verde pubblico di Roma? Non è uno scherzo: lo fa Berlino e lo hanno fatto qualche anno fa anche a Ferrara con l’«arruolamento» di 700 pecore provenienti dalla provincia di Brescia per la pulizia delle aree verdi attorno alle Mura Estensi. E ora ci sta pensando seriamente anche la giunta di Virginia Raggi. Succede già alla Caffarella e ora l’iniziativa si vorrebbe estendere anche alle grandi Ville. Lo ha annunciato in diretta Facebook l’assessore all’Ambiente della Capitale, Pinuccia Montanari: «Devo dire che la sindaca Virginia Raggi, anche recentemente, mi ha sollecitato all’utilizzo delle pecore e degli altri animali per effettuare questo lavoro. E’ un modo molto semplice, ma è anche molto interessante».

Il verde a Roma
Sono 44 i milioni di metri quadrati di verde a Roma, in questo senso la città più «green» d’Europa. «Il nostro è un lavoro ciclopico - lamenta l’assessore -, che inizia presto al mattino e finisce la notte anche molto tardi». Il Campidoglio ha già fatto uno studio «molto analitico», afferma, per capire quale sia la situazione attuale del verde orizzontale della città: «Per rispondere in modo ottimale dovremmo prevedere una metodologia di intervento significativa». Di certo, un unico intervento durante l’anno non basta, ne servono molti: «Questo comporta un costo altissimo», spiega Montanari, che invoca un impegno maggiore del governo. L’importo complessivo per una manutenzione minima è stato valutato in oltre 109 milioni di euro all’anno. «Per noi cura e manutenzione sono essenziali», dice. E tuttavia il confronto della spesa per il verde con le altre grandi città è ancora drammatico: «Il comune di Roma ha bisogno di investimenti importanti anche a livello nazionale. Il servizio giardini sta facendo una programmazione molto attenta».

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Il supporto di Coldiretti
La Coldiretti ha rilanciato l’iniziativa facendo sapere che con circa 50 mila pecore allevate solo nell’ambito dei confini di Roma, quella di utilizzare gli animali come «giardinieri» è più che una possibilità. «Una opportunità che è stata colta già in molte altre realtà e che - sottolinea la Coldiretti - consente di sostituire falciatrici e decespugliatori, abbattere rumori ed emissioni e garantire in più la concimazione naturale delle aree verdi. Una scelta ecologica per ridurre l’inquinamento e favorire l’integrazione tra città e campagna. In questo modo trae vantaggio l’ambiente, essendo le pecore falciatori a impatto zero, ma anche l’allevatore grazie alla disponibilità di un pascolo a fronte di una progressiva riduzione degli spazi verdi. Si tratta di fatto di una alternativa moderna alla transumanza che per secoli ha caratterizzato l’allevamento delle pecore ma che ora è resa difficile dall’urbanizzazione che ha drasticamente limitato le aree libere al pascolo».

Il Pd all’attacco
Commenta con ironia Valeria Baglio, consigliera del Pd in Campidoglio: «Forse è una trovata turistica per diffondere nel mondo l’immagine bucolica della Capitale, come ai temi di Goethe e del suo Viaggio in Italia. Ma rischia di essere l’unica possibilità per parchi e aiule, perché senza gare attive per diversi mesi a Roma non ci sarà nessuno sfalcio dell’erba e le pecore arriverebbero in soccorso di una giunta totalmente inadempiente».

Parchi da adottare
Per far fronte ai costi proibitivi, il Campidoglio ha messo in campo un’altra strategia: l’adozione dei parchi da parte dei privati cittadini. Negli ultimi sei mesi, sono stati già approvate più di 104 adozioni: «come accade in altre città italiane - fa sapere l’assessore - i parchi vengono gestiti molto bene dai comitati dei che intervengono, il ruolo della cittadianaza attiva è fondamentale»."

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