24 gen 2018

Bollette a 28 giorni, Pd presenta esposto Agcom per aumento tariffe. Codacons interviene

Bollette a 28 giorni, Pd presenta esposto Agcom per aumento tariffe. Codacons interviene: "Da parte sua, la deputata Alessia Morani si dice convinta di avere tutte le ragioni per presentare un esposto alle authority per via della stangata delle bollette a 30 giorni. Perché nonostante il cambio delle tempistica e un ritorno al più naturale conteggio dei consumi su base mensile anziché ogni 28 giorni, ai consumatori non è andato affatto bene. Si trovano infatti a pagare la stessa cifra all'anno, con la sola differenza che è distribuita in 12 fatture anziché in 13 e dunque con un costo mensile maggiore. Perché poi i gestori telefonici non hanno affatto intenzione di rinunciare a quel preziosissimo 8,6% in più che l'escamotage delle 4 settimane permetteva loro di incassare. Tuttavia la legge impone di tornare al conteggio mensile, loro si adeguano, ma non cambiano le tariffe. Anzi, i consumatori pagano adesso di più.

Esposto alle authority: perché?
Ecco allora che è pronto un esposto ad Antitrust e Agcom con la richiesta di verificare se le compagnie telefoniche abbiano aggirato il problema della tempistica aumentando le tariffe di un pari importo. Il punto è che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni non ha mai contestato i prezzi applicati dai gestori perché fanno parte della libera concorrenza, quanto la confusione generata tra i consumatori, costretti a destreggiarsi con tempistiche anomale rispetto, ad esempio, a quella del pagamento degli stipendi. Per i parlamentari Alessia Morani, Simona Malpezzi, Stefano Esposito e Alessia Rotta le compagnie telefoniche starebbero facendo cartello per provare a giustificare un aumento delle tariffe dell'8,6% che avevano mascherato con le fatture a 4 settimane. In fin dei conti, tutti gli operatori - Vodafone, Tim, Wind e 3 Italia - hanno adottato la stessa strategia.

Ricordano come una legge approvata dal Parlamento obblighi le società a tornare alla fatturazione mensile e le compagnie stanno inviando agli utenti una comunicazione che punterebbe a strumentalizzare la novità legislativa allo scopo di coprire l'aumento delle tariffe. Dalla rimodulazione dei tempi di fatturazione sono comunque escluse le promozioni non rinnovabili o inferiori al mese così come le bollette di luce e gas, perché i costi sono vincolati ai consumi ovvero sono già regolate da una delibera dell'Authority per l'energia.

Aspettando i rimborsi
Stando alle norme approvate, se gli operatori non si adeguano, continuando ad applicare la fatturazione a 28 giorni, dovranno rimborsare i clienti con un indennizzo di 50 euro, a cui aggiungere un euro per ogni giorno successivo alla scadenza del termine assegnato dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Il tutto mentre i vari 3 Italia, Wind, Vodafone e Tim comunicano che i clienti interessati riceveranno una comunicazione in fattura e possono recedere dal contratto o passare ad altro operatore senza penali entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione, specificando come causale del recesso "modifica delle condizioni contrattuali". Il diritto di recesso può essere esercitato gratuitamente inviando una messaggio di posta elettronica agli indirizzi di posta elettronica indicati dagli operatori o una raccomandata andata e ritorno ai rispettivi servizio clienti.

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