22 nov 2017

La Camera ha deciso, Sappada può tornare al Friuli Venezia Giulia - Repubblica.it

La Camera ha deciso, Sappada può tornare al Friuli Venezia Giulia - Repubblica.it: "Via libero definitivo per il comune di Sappada, che dalla regione Veneto può passare al Friuli Venezia Giulia. Il ddl è stato approvato in mattinata dalla Camera con 257 sì e 20 no. 74 deputati - appartenenti a Forza Italia, Mdp e Direzione Italia - hanno preferito astenersi.

Il comune può ritornare quindi alla sua regione originaria, da cui è stata separata nel 1852. "Mandi Sapade! Benrivt tal Fril.Hallo Plodn! Zurück in Friaul. Ciao Sappada! Bentornata al Friuli, la Patrie dal Fril - ha commentato il deputato Gian Luigi Gigli, di Democrazia Solidale - esprimiamo dunque grande soddisfazione per il rispetto della volontà popolare dei sappadini con la definitiva approvazione della legge".

"Non discuto la legittimità della aspirazione di quel comune e la fondatezza delle ragioni storiche e culturali che la supportano. Tuttavia trovo discutibile l'opportunità del provvedimento in questa fase, anche in presenza di altre analoghe questioni aperte nel territorio della regione del Veneto, in particolare nel bellunese, che da sempre richiede una soluzione alla sua esigenza di autogoverno. Ma sopratutto è mia convinzione che sarebbe in ogni caso servita una legge costituzionale" ha dichiarato Lorenzo Dellai, deputato di Des-Cd.

Il ddl ora verrà discusso dal Quirinale, che dovrà decidere se considerarlo costituzionale dato che il comune passerebbe da una regione a statuto ordinario a una a statuto speciale. Contro la decisione della Camera, si è espresso anche il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta che, in una dichiarazione firmata con Francesco Paolo Sisto - capogruppo nella Commissione affari costituzionali di Montecitorio - ha parlato di "brutta pagina della storia democratica del nostro Paese".

"La regione Veneto, organo riconosciuto dalla nostra carta fondamentale, aveva diritto di esprimere, come da giurisprudenza costituzionale, un parere formale in merito a questo provvedimento, parere che non è stato possibile formulare a causa dei tempi strettissimi concessi dal Presidente della commissione affari costituzionali di Montecitorio, Andrea Mazziotti di Celso. La maggioranza, altri gruppi parlamentari e la stessa presidente Boldrini non hanno ritenuto di dover concedere ad un tema così delicato un ulteriore margine di approfondimento e di riflessione. Una decisione che non condividiamo e che contestiamo nel merito e nel metodo. Per queste ragioni FI si è astenuta oggi in aula e già nelle prossime ore invierà una lettera al presidente della repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere al capo dello stato di non firmare la legge appena votata e di rimandare alle Camere il provvedimento, difendendo così la Costituzione e la correttezza delle procedure democratiche"."


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