7 mag 2018

Il grande flop dei centri per l'impiego, costano 600 milioni l'anno ma trovano lavoro solo al 3% dei richiedenti - Tgcom24

Il grande flop dei centri per l'impiego, costano 600 milioni l'anno ma trovano lavoro solo al 3% dei richiedenti - Tgcom24: "Come scrive il Messaggero una produttività davvero bassa se si pensa che gli operatori sono 8mila e riescono a collocare solo 4 occupati l'anno. I Cpi sono passati a essere controllati dalle Province alle Regioni, e ora nel limbo del Jobs act.

In realtà i Centri per l'impiego dovrebbero lavorare per far incrociare domanda e offerta, come fissato nella riforma del lavoro renziana, ma mancano i decreti attuativi e una regia organica. "Tutto è rimasto frammentato dopo la riforma - ha affermato al quotidiano romano Maurizio Del Conte, presidente Anpal - e le percentuali di collocamento oscillano tra il 2,2 e il 3,2%, una media decisamente bassa che riguarda Nord, Centro e Sud in maniera omogenea".

Quello che manca in Italia, denunciano i sindacati, "è una gestione integrata dei Centri per l'impiego, con l'adozione di modelli standard che offrano sul territorio servizi uguali per tutti". Bisognerebbe, "provincia per provincia, numerare i disoccupati, catalogarli per qualifica, dare formazione a chi non ha titoli, mantenere viva una rete di comunicazione con le aziende".

In alcuni casi i centri si trovano in strutture fatiscenti mentre in altri tra gli 8mila dipendenti c'è anche chi non è qualificato nonostante abbia un contratto a tempo indeterminato. Ma non bisogna fare di tutta lerba un fascio. Ci sono Regioni in cui i centri sono funzionanti come in Veneto e in Emilia Romgna. Il Lazio invece è tra le Regioni che vanno più lentamente.

Secondo il presidente della Federcontribuenti Marco Pagnella "sarebbe necessario creare un fondo nazionale di 800 milioni per il sostegno occupazionale. I Cpi potrebbero invece essere dislocati all'interno degli uffici comunali, con un risparmio notevole per lo Stato"."


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