Sale la povertà sanitaria, più richieste di donazioni di farmaci: "Cresce la povertà sanitaria in Italia, con sempre più persone che non possono permettersi i farmaci e si rivolgono quindi agli enti assistenziali. Lo afferma il rapporto Donare per curare promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico e da Bfr Research presentato oggi a Roma. Secondo il documento nel 2017 la richiesta di medicinali da parte di 1.722 enti è cresciuta del 9,7%, e il numero di assistiti ha fatto un balzo del 4% arrivando a oltre 580mila. Tra i poveri assistiti in Italia, oltre all'aumento degli stranieri (+6,3%), va rilevato quello dei minorenni (+3,2%). Gli under 18, in particolare, rappresentano il 21,6% degli utenti. La crescita maggiore si evidenzia tra i minorenni italiani (+4,5% in un anno, contro il +1,5% dei minori stranieri). In merito agli anziani, gli assistiti sono meno dell'anno precedente (-5,2%) e sono prevalentemente italiani (20,2%, contro il 9,2% di anziani stranieri). Gli adulti rappresentano la componente maggiore dei poveri assistiti: sono il 65,2% del totale (59% tra gli italiani; 68,9% tra gli stranieri).
«A preoccupare ancora di più - ha sottolineato il direttore generale dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) Mario Melazzini - è il divario che si è creato tra il livello di spesa media, che si attesta a circa 695 euro all'anno, e quello delle persone indigenti, che dispongono di circa 106 euro, 17 in meno rispetto a quanto accadeva lo scorso anno. Non dobbiamo mai dimenticare che dietro ai numeri e alle statistiche ci sono persone e si nascondono disuguaglianze nell'accesso ai farmaci, problemi di aderenza ai trattamenti, scarse informazioni e un generale peggioramento delle condizioni di salute».
Il 23% delle famiglie italiane, infatti, ha rinunciato almeno qualche volta ad acquistare i farmaci. Secondo l'indagine nel 2015 un individuo su tre ha rinunciato o ai farmaci o a visite, terapie ed esami, mentre il 16% ha cumulato tutte le tipologie di rinuncia. In totale 13 milioni di italiani hanno limitato il numero di visite o esami di accertamento per motivi economici, e sono in questa situazione 20 famiglie non povere e 42 povere su 100. «In una fase storica tanto complicata, caratterizzata dal persistere degli effetti della crisi - ha affermato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico - il Terzo settore e il mondo della solidarietà hanno bisogno di strumenti e competenze sempre più affinati. L'Osservatorio Donazione farmaci, organo di ricerca del Banco Farmaceutico, nasce per fornire un contributo di conoscenza a chi si occupa degli ultimi». "
«A preoccupare ancora di più - ha sottolineato il direttore generale dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) Mario Melazzini - è il divario che si è creato tra il livello di spesa media, che si attesta a circa 695 euro all'anno, e quello delle persone indigenti, che dispongono di circa 106 euro, 17 in meno rispetto a quanto accadeva lo scorso anno. Non dobbiamo mai dimenticare che dietro ai numeri e alle statistiche ci sono persone e si nascondono disuguaglianze nell'accesso ai farmaci, problemi di aderenza ai trattamenti, scarse informazioni e un generale peggioramento delle condizioni di salute».
Il 23% delle famiglie italiane, infatti, ha rinunciato almeno qualche volta ad acquistare i farmaci. Secondo l'indagine nel 2015 un individuo su tre ha rinunciato o ai farmaci o a visite, terapie ed esami, mentre il 16% ha cumulato tutte le tipologie di rinuncia. In totale 13 milioni di italiani hanno limitato il numero di visite o esami di accertamento per motivi economici, e sono in questa situazione 20 famiglie non povere e 42 povere su 100. «In una fase storica tanto complicata, caratterizzata dal persistere degli effetti della crisi - ha affermato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico - il Terzo settore e il mondo della solidarietà hanno bisogno di strumenti e competenze sempre più affinati. L'Osservatorio Donazione farmaci, organo di ricerca del Banco Farmaceutico, nasce per fornire un contributo di conoscenza a chi si occupa degli ultimi». "
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