30 ott 2017

Sparivano primizie e argenteria nell’hotel di lusso: identificati e intercettati sette dipendenti - La Stampa

Sparivano primizie e argenteria nell’hotel di lusso: identificati e intercettati sette dipendenti - La Stampa: "Caviale, funghi porcini, pomodorini secchi, prelibatezze sott’olio e vino pregiato. Magari dello champagne da oltre 300 euro a bottiglia. Quelli che sembrano gli ingredienti di un menù gourmet, sono in verità i prodotti sottratti da un 63enne italiano all’Hotel Principe di Savoia. Un furto continuato che l’uomo, assieme ad altri sei complici, portava a compimento sfruttando la sua posizione di manager room service presso la struttura in piazza Duca d’Aosta. 
 
Da un paio di mesi il gruppo, tutto composto da dipendenti italiani della struttura che si occupavano della ristorazione e del servizio in camera, si era organizzato per rifornire la propria dispensa ai danni dell’albergo. A dare l’allarme, a inizio ottobre, ci hanno pensato i responsabili della struttura che da tempo avevano notato gli ammanchi. Fin da subito le ricerche della Polizia si sono concentrate su chi quei prodotti li maneggiava quotidianamente. Così, il 5 ottobre, finito il turno di lavoro, gli agenti hanno intercettato il 63enne. Con sé aveva alcuni generi alimentari di prima qualità. Alla richiesta di esibire lo scontrino l’uomo non ha saputo cosa rispondere. Nella successiva perquisizione presso la sua abitazione di Lomazzo, gli agenti hanno scoperto prodotti per un valore di 20 mila euro assieme ad alcuni pezzi di argenteria. 
 
Gli stessi, riportanti il marchio dell’hotel, che sono stati trovati in possesso di un sudamericano fermato a Legnano. Qui la Polizia era intervenuta per soccorrere il malcapitato in stato di alterazione scoprendo che lo stesso aveva da poco acquistato pezzi di argenteria dell’albergo. A cederglieli era stato uno dei complici del 63enne che, venuto a sapere delle perquisizioni in casa dell’uomo, aveva deciso di sbarazzarsi della refurtiva. 
 
Una mossa avventata, che ha portato alla luce le azioni del gruppo. Attraverso una chat, i sette si tenevano al corrente dei prodotti in arrivo e decidevano cosa e quanto sottrarre. I motivi? Quelli più futili: fare una bella figura a una cena, un regalo a un amico, impreziosire la posateria di famiglia, ampliare la lista dei vini della propria cantina. Dalle successive perquisizioni, infatti, uno dei complici è risultato ancora in possesso di 30 bottiglie di pregio che ancora facevano bella mostra in dispensa. Identificati e intercettati, i sette uomini (il più giovane dei quali era un 35enne) dovranno rispondere dell’accusa di furto in concorso continuato."


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