23 ott 2017

Accoltellata alla gola una giornalista della radio «Eco di Mosca» - Il Sole 24 ORE

Accoltellata alla gola una giornalista della radio «Eco di Mosca» - Il Sole 24 ORE: "Per riuscire a entrare nella redazione della radio Eco di Mosca, l’uomo ha accecato la guardia all’ingresso con spray al peperoncino. Poi, all’interno, ha cercato Tatiana Felgenhauer, vicedirettrice dell’emittente e conduttrice di un popolare programma del mattino, e l’ha attaccata con un coltello, colpendola alla gola. La giornalista, ha raccontato il direttore Aleksej Venediktov, è in condizioni «critiche ma stabili», in coma indotto dopo un’operazione.

L’assalitore, cittadino israeliano di 48 anni che ha detto di chiamarsi Boris Grits, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Secondo le prime versioni dell’accaduto riportate dalle agenzie russe, l’uomo avrebbe detto alla polizia di aver agito «per motivi personali».


Una foto di Tania Felgenhauer (a destra) in redazione
«Sapeva dove andare e sapeva chi stava cercando», ha raccontato Venediktov, al timone da diversi anni di una delle poche voci considerate indipendenti e liberali nel panorama dell’informazione russa. La radio Eco di Mosca fa parte dell’impero del monopolio statale Gazprom, attraverso Gazprom Media, e tuttavia dà spazio e voce a numerosi rappresentanti dell’opposizione.

Il sindacato dei giornalisti russi e diversi colleghi di Tania hanno puntato il dito sul clima di tensione che gruppi nazionalisti hanno costruito attorno alla stampa liberale:  citano un programma andato in onda su Rossia 24 due settimane fa, un’inchiesta che accusa Eco di Mosca di ricevere finanziamenti da Ong vicine agli Stati Uniti per destabilizzare la Russia servendosi dell’arma dell’informazione, diffondendo propaganda occidentale alla vigilia delle presidenziali del prossimo maggio. Nel programma Tania Felgenhauer viene accusata personalmente di appoggiare Aleksej Navalny, il leader dell’opposizione che, appena uscito di prigione, si è rimesso in campagna elettorale contro Vladimir Putinmalgrado gli sia stata preclusa la possibilità di candidarsi. Lui stesso, qualche mese fa, ha rischiato di perdere la vista a un occhio dopo essere stato assalito con solvente per vernici.

E prima di Tania Felgenhauer un’altra giornalista di radio Eco di Mosca, Yulia Latynina, era stata oggetto di minacce e attacchi (l’incendio della sua auto) che l’hanno costretta a lasciare il Paese con la sua famiglia. Intimidazioni che Latynina ha fatto risalire al Cremlino, scrivendo sul Moscow Times che permettendo alla tv di Stato di prendere di mira le persone come lei, «Putin o il Cremlino non istigano direttamente questo tipo di attacchi. Ma strizzano l’occhio a chi li vuole organizzare, dando loro un lasciapassare».

“Putin e il Cremlino non istigano direttamente questi attacchi, ma strizzano l’occhio a chi li vuole organizzare”
Yulia Latynina, giornalista russa 


La tv di Stato, si legge nella dichiarazione del sindacato dei giornalisti russi, «afferma nei suoi programmi che la radio è coinvolta in attività anti-statali e dovrebbe essere considerata agente straniero. Crediamo che queste storie incitino odio verso i nostri colleghi, e che possano aver provocato un attacco a Tatiana da parte di una persona instabile»." SEGUE >>>

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