26 set 2017

Per i 468 sgravi fiscali ipotesi tagli «orizzontali» - Il Sole 24 ORE

Per i 468 sgravi fiscali ipotesi tagli «orizzontali» - Il Sole 24 ORE: "Non sarà facile superare lo sbarramento della maggioranza, ma il ministero dell’Economia sembra intenzionato a non rinunciare del tutto alla carta della revisione delle tax expenditures. Che in ogni caso andrà sicuramente calata sul tavolo «nei prossimi anni». La conferma arriva dal rapporto programmatico sugli interventi in materia di spese fiscali allegato alla Nota di aggiornamento del Def (NaDef) presentata sabato scorso dal Governo e approdata ieri in Parlamento, da dove è intanto arrivato l’ok dell’Ufficio parlamentare del Bilancio (Upb)alle nuove stime del Pil e al quadro tendenziale.

Def: Padoan, Pil 2017 e 2018 a + 1,5% e debito in discesa. Gentiloni: manovra non depressiva. Padoan: pronti a fine Qe
Il cronoprogramma delle «azioni strategiche» del Governo contenuto nella stessa NaDef ribadisce la tempistica della potatura della giungla degli sconti fiscali: tra il 2017 e il 2018. Il “report” del Mef riguarda 468 «sconti» e traccia anche la strada da seguire per l’eventuale revisione: in assenza del completamento della riforma fiscale si potrebbe «operare con interventi orizzontali, che permettano di razionalizzare l’intero complesso delle spese fiscali, ridurne la portata quantitativa ed eliminare comunque il loro impatto» sul sistema tributario.

La via alternativa, ma solo in parallelo a un intervento strutturale sul fisco, sarebbe quella di «collegare la revisione delle agevolazioni fiscali e il conseguente ampliamento della base imponibile a un potenziamento mirato di deduzioni e detrazioni a favore della famiglia e del lavoro». Nel primo caso il taglio “orizzontale” si tradurrebbe in una riduzione di detrazioni e deduzioni in funzione del reddito del beneficiario. Come aveva già evidenziato il rapporto dello scorso anno della commissione guidata da Mauro Marè, l’eventuale taglio lineare dovrebbe escludere tutte quelle spese fiscali legate alla produzione del reddito.

LA MANOVRA D’AUTUNNO 21 luglio 2017
Sotto esame oltre 400 sconti fiscali
Nella prima rilevazione della commissione erano state censite 444 voci tra agevolazioni, sconti, crediti d’imposta, regimi speciali e via dicendo. Il dossier del Mef allegato alla NaDef fa salire a quota 468 i bonus fiscali oggetto di una potenziale potatura, circa un terzo dei quali dalle agevolazioni all’Irpef che assorbono però il 70% della spesa totale. Per l’Ires pagata dalle imprese i bonus sono 51 e rappresentano il 10,9% dell’intero pianeta delle tax expenditures. Qualche margine per eventuali interventi è individuabile sul fronte dell’Iva che conta 64 benefici fiscali, pari al 13,7%, poco meno del 15,4% di spese fiscali che interessano invece il bollo, il registro e il catasto.

La ricognizione è stata sviluppata sulla base di 19 “missioni”. A questo proposito nel dossier si sottolinea che «l’ampiezza delle variabili considerate ai fini della classificazione delle spese fiscali ne consente l’aggregazione secondo criteri diversi dalle missioni, assicurando al bilancio una maggiore trasparenza e leggibilità e fornendo uno strumento efficace per future scelte in termini di spending review». L’idea di intervenire sulle tax expenditures continua però a non affascinare il Pd. Uno stop che visto anche l’approssimarsi della tornata elettorale delle politiche indurrà, a meno di sorprese dell’ultima ora, il Governo a rinviare per l’ennesima volta il riordino degli sconti fiscali.

INCONTRO CON I SINDACATI 5 settembre 2017
Legge Bilancio, Poletti: al lavoro su decontribuzione giovani strutturale
Le priorità per la prossima manovra restano la spinta alla crescita, anche con la riduzione del costo del lavoro per i giovani, e degli investimenti pubblici. Su quest’ultimo versante l’obiettivo indicato nella NaDef è «un’inversione di tendenza» con una crescita degli investimenti pubblici nel 2018 al 6,2% (aumento dei contributi in conto capitale di 2,4 miliardi). Tra le misure in cantiere c’è poi la rivisitazione dell’Ecobonus. A confermarlo è il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti: «Vogliamo investire ancora di più in questo strumento»"

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