14 set 2017

Livorno, i funerali della famiglia Il vescovo accusa: «Mai più» - CorriereFiorentino.it

Livorno, i funerali della famiglia Il vescovo accusa: «Mai più» - CorriereFiorentino.it: "«Mai più una giornata come questa. Chi deve capire capisca». Il vescovo di Livorno, Simone Giusti, ripete quattro volte «mai più». Davanti alle bare della famiglia Ramacciotti, travolta in via Sauro dall’alluvione di domenica, e a più di mille livornesi, il religioso lancia il suo atto di accusa.

Il vescovo accusa
«È colpa della pioggia?» si chiede il vescovo, prima di puntare l’indice contro gli errori della catena dei soccorsi, la burocrazia, il dissesto idrogeologico: «La morte è una creazione dell’uomo». Sotto l’altare le bare di Roberto Ramacciotti, Simone Ramacciotti, Glenda Garzilli e Filippo Ramacciotti. Nonno, babbo, mamma, nipotino. Rose bianche e rosa per gli adulti. Gigli bianchi per il bimbo. «Non serve perdersi nelle polemiche, le polemiche non fanno resuscitare le persone. Cambiamo i protocolli, vediamo di modificare ciò che c’è da modificare e fare ciò che si deve fare perché quello che è accaduto non accada più: ci sarà bisogno di un sistema di allarme per avvisare la gente». Lo ha detto oggi il vescovo di Livorno Simone Giusti rispondendo ai giornalisti, chiedendosi: «Chi doveva gridare di uscire alla gente? Chi doveva avvertire? Devo dare ragione al ministro Galletti, è cambiato il clima. E chi non accetta il cambiamento climatico è `sonato´, come si dice a Livorno». «Ma alla domanda: sono stati cambiati? Si è fatta subito una riunione di giunta per cambiare queste cose? Si sono fatte subito delle delibere? Altrimenti si fanno chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere e la gente continua a morire»
Il sindaco: si occupi delle anime
«Il vescovo deve fare il vescovo e occuparsi delle anime delle persone. Invece questo vescovo si occupa di cose che non sono di sua competenza». Ha risposto così il sindaco Nogarin ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sulle dichiarazioni del vescovo Giusti che, sulla necessità di cambiare protocolli, si è chiesto se ci sono state delibere di giunta. «Noi in realtà - ha detto Nogarin - abbiamo fatto tantissime cose da tre giorni a questa parte. Stiamo tenendo in piedi concretamente una macchina di emergenza che ha ricevuto i complimenti dei vertici nazionali della protezione civile, dimostrando che non solo la macchina amministrativa c’è ma che la città ha un cuore enorme e dopo essere stata colpita da una calamità naturale sta cercando di rimettersi in piedi in tempi record». «Non mi sembra che possa recriminare qualcosa a me - ha concluso il sindaco - o alla giunta o al gruppo di maggioranza, qualcosa di differente rispetto a quello che abbiamo già fatto. Rimando al mittente questo comportamento che per certi versi mi lascia perplesso».
Senza le istituzioni
In Duomo nessun gonfalone, né fasce tricolori. C’è Nogarin, ma i famigliari dei Ramacciotti non hanno voluto una cerimonia istituzionale. Le porte del Duomo però si aprono e già un’ora prima della messa la chiesa è già piena di livornesi. Ci sono i feriti, i volontari, le forze dell’ordine. E arriva, lo dice il vescovo Giusti, anche il saluto di Papa Francesco alle vittime dell’alluvione «Rivolgo il mio pensiero ed esprimo la mia spirituale vicinanza a quanti soffrono a causa dell’alluvione che ha colpito il territorio di Livorno», aveva detto il Pontefice durante l’udienza generale in Vaticano. E quando alla fine della cerimonia le bare vengono portate in spalla in piazza Grande, tutta la città applaude."

'via Blog this'

Nessun commento: