21 giu 2018

Conto alla rovescia per la fattura elettronica: cosa c’è da sapere

Dal primo luglio la fattura elettronica diventa attiva anche in Italia nell’acquisto carburanti e appalti degli uffici pubblici. Ecco come funziona.

È fissata per il primo gennaio 2019 l’entrata in vigore dell’obbligo di fattura elettronica tra privati. A partire da quella data, per tutte le partite Iva (escluso chi opera in regime di vantaggio e chi applica il regime forfettario) sarà questo l’unico formato valido per l’emissione di fatture.

A fare da apripista però, secondo le disposizioni previste nella legge di bilancio 2018, saranno i gestori di distributori di carburanti. Stessa scadenza anticipata anche per le prestazioni rese nell’ambito di contratti di appalto stipulati con una pubblica amministrazione. In questo caso si parte il primo luglio.

Chi è interessato

Tutte le partite Iva, salvo i regimi avvantaggiati o a forfait. Dovranno erogarla per le spese carburante e gli appalti con la pubblica amministrazione.

Quando?
Dal primo luglio. Il provvedimento nasce per restringere la maglia dell’evasione fiscale e prevede che tutte le fatture debbano essere emesse, trasmesse e conservate esclusivamente nel formato e nelle modalità elettroniche previste dalla legge.

Che formato si usa
Il formato corretto della fattura elettronica è Xml (Extensible markup language), che consente di definire e controllare le informazioni contenute in un documento digitale ai fini dei controlli previsti per legge.

Per avere piena validità legale poi c’è bisogno della firma digitale. Per richiederla, cittadini, amministratori e dipendenti di società e uffici pubblici possono rivolgersi ai certificatori accreditati dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) oppure ottenere dalla propria Camera di commercio la Carta nazionale dei servizi.

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