28 apr 2018

Bancomat fanno esplodere, bottino 25mila euro. E truffa diamanti a migliaia italiani da banche e altre frodi

Bancomat fanno esplodere, bottino 25mila euro. E truffa diamanti a migliaia italiani da banche e altre frodi: "Bancomat esploso nella Banca Popolare di Puglia ad Alliste a Casarano, ecco tutta la vicenda con i quattro indagati che scappano con una Audi. Ma le banche sono protagonoste anche di altro nelle recente attualità

Può sembrare che i colpi alle banche, la rapina e i furti siano cose dall'altri tempi, ma in realtà non lo è come raccontano le cronache ed è appena giunta la notizia dell'ennesima rapina. Ma ci sono anche storie di hacking online ai danni dei conti correnti e altre truffe. E poi delle truffe che hanno visto coinvolte migliaia di italiani....un altro modo epr per perdere i propri soldi

La storia


In Puglia, ad Alliste, in Piazza San Quintino, questa notte è stato messo a segno un furto rapido e veloce circa alle ore 2,3 presso la filiare della Banca Popolare Pugliere. I rapinatori sono entrati tagliando il vetro di portezione della banca e poi hanno mirato al bancomat facendolo esplodere e fuggendo, infiese, su un Audi. Il bottino, secondo, le prime ricostruzioni e calcoli è stato di 25mila euro.

Tutto è stato seguito dalle videocamere di sorveglianza poste dentro e fuori dalla banca che hanno ripresa tutta la scena, comresa la fuga e si spera ora di rintracciare, forrse, la targa. Dai filmati girati si vedono come siano quattro individui piuttosto esperti e veloci. Le indicagini sono condotte dai carabinieri di Casarano

La seconda vicenda

Ancora un episodio che accende ancora una volta un faro sulle conseguenze di una crisi economica che seppure sembra ormai avere allentato una morsa che per circa dieci anni ha stritolato l’economia globale cambiando in profondità le abitudini della vita quotidiana e gettando nella disperazione un numero crescente di persone.


E proprio la disperazione sarebbe alla base di un episodio successo in provincia di Treviso, più precisamente a Montebelluna. Il lento e tranquillo scorrere delle ore post natalizie nel borgo è stato interrotto dal gesto di un uomo di cinquantanove anni che si è accorto di avere perso 100.000 euro di risparmi nell'acquisto di azioni Veneto Banca, non ha trovato altre strade per far sentire il suo grido di protesta che ingranare la retromarcia e spingere la sua auto contro la sede della Banca. Un gesto disperato, come si diceva, che giunge dopo che l’uomo aveva manifestato il suo disappunto, in maniera del tutto pacifica, davanti alla sede della banca, durante la vigilia di Natale.

E non ci si può meravigliare di questa situazione soprattutto se si comprendono le condizioni in cui Marin Haralmbie, questo è il nome del 59enne che si è reso protagonista del gesto estremo, è costretto a vivere a causa di un infortunio sul lavoro che lo ha reso gravemente invalido. Come ci si può sentire nel momento in cui si scopre di aver perso 100.000 euro di risparmi? Basta pensare a questo, e alle condizioni precarie del rumeno naturalizzato italiano, per non meravigliarsi di un gesto che anche le autorità cittadine hanno giudicato assolutamente legittimo. Il primo cittadino del piccolo centro in provincia di Treviso ha infatti avuto modo di dichiarare che il gesto è stato compiuto per disperazione e non per rabbia.

Insomma, nelle intenzioni dell’uomo non c’era cattiveria o l'intenzione di provocare danni a persone, ma solo la disperazione per aver perso tutti i propri risparmi. L’uomo ha scelto la vigilia di Natale per iniziare a presidiare la sede della banca e per reclamare la rifusione del danno, corrispondente all’indennità assicurativa percepita in seguito all’evento che non gli consente di lavorare da una quindicina d’anni.

Poi la decisione, giunta nella mattinata di mercoledì 27 dicembre, di ingranare la retromarcia e di spingere la propria autovettura contro la sede della banca. Un gesto comprensibile anche alla luce del dettato costituzionale visto che l’articolo 47 sancisce che la Repubblica ha il compito di incoraggiare e tutelare il risparmio in tutte le sue forme. E non a caso l’episodio è capitato proprio quando in Italia sono partite le celebrazioni per il 70esimo anniversario della promulgazione della Carta Costituzionale dello stato repubblicano.

E poi hacker
Come un Robin Hood qualsiasi. Un hacker ha ben pensato di rubare soldi prelevandoli direttamente dal conto corrente di un normale cittadino che ha trovato una spiacevole sorpresa quando ha visto il bonifico di ottomila euro da lui mai effettuato. Polemiche per il mancato blocco del bonifico da parte della banca.



Una vicenda incredibile, paradossale che unisce sia una truffa telematica, ma anche l'errore e la mancata professionalità di una banca. Tanto è vero che ci riserviamo e aspettiamo la storia raccontata dalla banca, se ci volessero contattare visto che così come è stata spiegatda dal presidente dell'Associazione in difesa dei Consumatori Adico ha dell'incredibile.



Da sottolineare come i giornali locali a Venezia e in veneto, anche testae importanti, la raccontano, comunque, così.

La storia è quella di un pensionato veneto, di Mestre, che riceve una email che sembra inviata dalla propria banca per pagare una multa di una cartella esattoriale. Apre l'allegato e la compila inserendo i propri estremi bancar e la invia. Il pc si blocca per un breve lasso di tempo e il pensionato deve spegnerlo manualmente e poi riaccenderlo. Nel giro di pochi minuti si accorge da un contollo sul suo conto corrente online che son stati inviati due bonifici di 8mila euro in totale su una banca estera dall'hacker presunto che gli avav inviato la falsa email" SEGUE >>>


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