13 feb 2018

Sul Frecciarossa senza biglietto. Il post d'odio: "Di colore, noi li tolleriamo". Trenitalia: "Solo sbagliato posto" - Repubblica.it

Sul Frecciarossa senza biglietto. Il post d'odio: "Di colore, noi li tolleriamo". Trenitalia: "Solo sbagliato posto" - Repubblica.it: "ROMA - Velocissima, la notizia si è diffusa come una freccia. Condivisa 75 mila volte in poche ore, contagiosa come dovrebbe essere e non sarà la vergogna di scoprirla falsa il giorno dopo. L'ennesima fake news a sfondo razzista, una più una meno, partita con un post. Basta digitare 'Frecciarossa' su Twitter perché la storia prenda forma, e colore scuro.

Un ragazzo su un treno. Il 9608, Frecciarossa, Termini-Milano. Luca Caruso, che scrive il post, lo osserva da vicino e ne descrive ogni particolare. Un vicino di posto che arriva però da un posto a un mondo di distanza. È ben vestito, nero, non ha bagaglio ma un Samsumg S8 "di ultimissima generazione", specifica il post su Fb. Che è come dire, il biglietto se lo sarebbe potuto permettere pure lui, che invece non ce l'ha. O meglio ne ha uno che non va bene, è di un interregionale da 4 euro, dovrebbe pagare la differenza per arrivare a 89 euro.

La capotreno, ovviamente "gentilissima" e professionale, prova a spiegare, lui però prima fa finta di dormire, poi di non capire l'italiano e neanche l'inglese. Il post su Facebook non si placa e rilascia il commento finale. Questo sarebbe "l'esempio lampante della totale assenza di certezza della pena che il nostro Paese ha regalato a queste persone che non sono più disponibile a chiamare 'rifugiati'".

Segue tutto il carosello, un accenno agli episodi di Macerata ("Pamela è stata barbarizzata, vilipesa da gente che senza diritto e senza motivo ha varcato l'uscio di casa nostra"). Il solito, identico, finale populista. "Parlano di integrazione. Di comprensione. Di accoglienza. Ci prendono per il culo e noi li tolleriamo". L'ultima frase fa il giro su stessa e s'impiglia aggrovigliandosi perdendo senso. Venti righe di in-tollerante post pubblico. Immediati sotto 120 mila polici alti e oltre 75 mila condivisioni. Gladiatori da stadio.

Tra i commenti frasi di pietra. "Arrivano senza controlli in Italia", "approfittano della nostra accoglienza" o "non si deve avere pietà" e "vanno riaperte le camere a gas". Qualcuno, tra i centinaia, mette in dubbio, chiede elementi per verificare quanto raccontato. Col passare delle ore Caruso inizia a restringere la privacy del proprio profilo poi rimuove il post.

Contattato dalla redazione di Giornalettismo, l'ufficio stampa di Trenitalia ha fornito la versione ufficiale, e non combacia. Il ragazzo, nero, il biglietto ce l'aveva, aveva solo sbagliato posto. Il documento firmato dalla capotreno - pubblico ufficiale - è un rapporto giurato, un documento che attesta "la realtà dei fatti".

"Effettivamente - spiegano dall'ufficio stampa di Trenitalia -, il ragazzo, alla presenza di diverse persone all'interno del vagone, non è stato in grado di comunicare in italiano con la capotreno e il suo inglese era piuttosto stentato. Inoltre, non era fornito di documento di identità e aveva effettivamente mostrato in un primo momento un biglietto per una tratta diversa". "Tuttavia - proseguono -, la capotreno, essendosi accorta che la scena destava curiosità tra i passeggeri, ha portato il ragazzo fuori dal vagone per estendere il suo rapporto. In quel momento, si è resa conto che il passeggero aveva estratto il biglietto corretto e valido proprio per quella tratta: un ticket di tariffa standard per il Frecciarossa 9608. Semplicemente, aveva sbagliato posto. Chiarito il malinteso, il ragazzo è stato regolarmente accompagnato nella carrozza e nel posto corrispondente al suo biglietto".

La solita storia. La campagna elettorale che si avvicina e un post che si diffonde come olio sporco, Trenitalia parla di malinteso, in rete di fake news, il ragazzo ricorderà l'ennesimo, amaro, troppo rumore per nulla e in una lingua straniera. Ma una sola cosa resta vera, lui aveva sbagliato posto. Il nostro a volte dimostra di essere veramente un posto sbagliato."

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