2 feb 2018

Candelora, proverbio e significato. Perché il meteo di oggi è così importante - Cronaca

Candelora, proverbio e significato. Perché il meteo di oggi è così importante - Cronaca: "Roma,2 febbraio 2018 - Roma, 2 febbraio 2018 - "Per la santa Candelora se nevica o se plora dell'inverno siamo fora".  Così recita un proverbio veneto della famosa tradizione popolare secondo la quale oggi, 2 febbraio, si festeggia la fine dell'inverno. Ma qual è il significato di questa antica usanza e quali le sue origini? Si tratta di una previsione affidabile? Chiederselo è lecito visto che, come già accaduto per i giorni della Merla (quest'anno sorprendentemente caldi), da un po' di tempo a questa parte le previsioni meteo non sembrano andare d'accordo con le credenze popolari.

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ORIGINE E SIGNIFICATO - Curiosamente, la festa della Candelora sembra trovare le sue radici in un misto di tradizione religiosa e superstizioni. Per quanto riguarda le credenze popolari, detti e miti sono tutti in qualche modo legati alle previsioni meteo e alla fine dell'inverno, probabilmente motivate dalla necessità di predire l'esito dei raccolti. Da un punto di vista tecnico-agricolo infatti, è importante che in certe fasi dello sviluppo del grano e della vite le condizioni meteorologiche siano favorevoli. Da qui sono nati, in giro per l'Italia, tutta una serie di filastrocche e proverbi legati alla saggezza popolare e all'esperienza: "Se piove per la Calderola si rinnovano quaranta giorni d'inverno", recita ad esempio un proverbio romagnolo. A Trieste invece (così come in Veneto, Umbria e Toscana) si suol dire: "Candelora piova e Bora, de l’inverno semo fora; Candelora sol e vento de l’inverno semo dentro!".

Regione che vai, proverbio che trovi, ma il filo rosso che li unisce tutti sembra essere l'idea che il clima del 2 febbraio, bello o brutto, ci permetta di prevedere il meteo fino all'inizio della primavera, idea che sembra non essere esclusivamente italiana. Negli Stati Uniti e in Canada infatti, il 2 febbraio è diventata popolare la marmotta Phil, i cui comportamenti sarebbero indicativi, per chi ci crede, dell'andamento dell'inverno. Oggi piove un po' in tutta Italia, quindi secondo i proverbi l'inverno dovrebbe volgere ormai al termine. Questi però, sono gli anni del cambiamento climatico e forse un giorno, tristemente, anche gli antichi saperi dovranno prendere atto dei mutamenti.

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LA FESTA RELIGIOSA - Previsioni meteo a parte, chi si intende di tradizioni sa che la Candelora è anche e soprattutto una festività religiosa, anche se non tra le più famose. Tecnicamente infatti, per la Chiesa cattolica il 2 febbraio si celebra la presentazione del giovane Gesù al Tempio. Il nome 'Candelora', di derivazione latina (festum candelarum) arriva invece dalla pratica di benedire le candele, simbolo del Cristo.  Nel vangelo infatti, Simeone presenta Gesù al tempio come "luce per illuminare le genti". Al di là del testo bibilico però, come in altri casi, anche nelle usanze legate alla Candelora a farla da padrone è soprattutto la Madonna. In molte parti d'Italia infatti, si festeggia la 'Madonna Candelora' o festa della purificazione di Maria, che cade esattamente 40 giorni dopo il 25 dicembre. Il tema della purificazione deriva dall'antica credenza ebraica che il sangue mestruale rendesse impura una donna per 40 giorni dopo il parto di un maschio.

LE ORIGINI ANTICHE - In molti pensano poi che l'usanza cristiana della Candelora, sia stata introdotta dal patriarca di Roma Gelasio intorno all'anno 474, per sostituire l'antica cerimonia romana dei Lupercoli, nella quale il popolo sfilava con fiaccole e fuochi sempre in segno di purificazione. Secondo quanto testimoniato da Egeria nel suo Itinerarium Egeriae, gli antichi festeggiavano la Candelora 40 giorni dopo l'Epifania, ovvero il 14 febbraio. Egeria dà anche una descrizione del rituale: "Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima" (Itinerarium 24, 4).

LA TRADIZIONE NAPOLETANA - Curioso anche il fatto che in Campania la Candelora assuma un significato completamente diverso. La "Festa dei femminielli", com'è conosciuta in questi luoghi,  viene infatti celebrata da migliaia di persone omosessuali (e non solo). A Montevergine, vicino ad Avellino, la "Juta" è una festa che unisce sacro e profano: qui si crede che il 2 febbraio del 1256, la Madonna di Montevergine, che tutti chiamano Mamma Schiavona, commossa dal sentimento di due amanti omosessuali incatenati sulla montagna e condannati a morire di freddo e fame o sbranati dai lupi, li salvò scaldandoli con la sua luce.  La "Juta" si festeggia con balli pagani e abiti appariscenti, nonostante le occasionali polemiche con l'Abate di Montevergine. Anche oggi, come succede ormai da anni, madrina dell'evento sarà Vladimir Luxuria. Presenti anche tante associazioni per i diritti Lgbt."

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